PAGINE DI PIETRA
Centro storico, atto terzo
II censimento costituisce la terza tappa di un percorso già
avviato da anni. Ricordiamo qui le due precedenti: il volume
«Segni sacri a Modena. Censimento dei monogrammi cristologici e
mariani nel centro storico», pubblicato a cura del Comune e
presentato pubblicamente nella chiesa del Voto il 22 novembre 2002, e
il volume «Immagini sacre a Modena. Censimento, storia,
significato delle immagini di Gesù, di Maria e dei Santi nelle
vie del centro storico», presentato sempre nella chiesa del Voto
il 22 aprile 2004. Vi fu una grande risposta dei modenesi, come di
fronte a qualcosa di nuovo e nello stesso tempo di atteso, non solo in
quelle due occasioni (molti ricordano ancora la chiesa strapiena e la
gente in strada) ma anche nei mesi ed anni a seguire, quando moltissimi
si procurarono copie dei volumi (ora in via di esaurimento).
I segni e le immagini sacre in essi descritti hanno suggerito degli
interessanti itinerari nella vita e nella storia della città,
percorsi dai singoli non sulla carta ma nelle strade, ed anche inseriti
nelle proposte turistiche accanto agli itinerari più
tradizionali delle chiese e dei palazzi.
Proponemmo quindi al Comune questo terzo censimento, come ulteriore
elemento di riscoperta del volto della città e strumento di
tutela. La proposta, accolta subito con interesse, fu definitivamente
approvata nel 2008, e le operazioni di censimento (con le relative
ricerche) si sono svolte dall'aprile 2008 al marzo 2009.
Il metodo
Si trattava innanzitutto di definire i caratteri e i limiti
dell'operazione. L'area territoriale considerata è sempre la
stessa, situata all'interno dei viali (un tempo delle mura estensi).
In tale ambito, quali oggetti considerare? Tutte le lapidi o le
iscrizioni1 di carattere commemorativo (di personaggi o di avvenimenti)
e normalmente visibili all'aperto. Abbiamo perciò escluso quelle
poste in spazi meno accessibili (androni, cortili, scale).
Sono state escluse anche le targhe con i nomi delle vie e delle piazze
(anch'esse certamente commemorative), come pure quelle con indicazioni
di uffici pubblici, scuole, studi professionali, istituzioni varie (che
non commemorano cose passate ma segnalano realtà presenti).
Escluse anche quelle (soprattutto datarie, ma non solo) legate ai segni
ed alle immagini sacre, già segnalate nelle due pubblicazioni
precedenti, alle quali si rimanda.2 Non abbiamo considerato le targhe
della numerazione civica estense, che sappiamo contenere datazioni in
alcune loro ri-collocazioni ottocentesche, e che meriterebbero un
censimento specifico.
Una volta delimitate le aree interessate dal censimento, quella
territoriale (la cerchia dei viali) e quella per così dire
tipologica (iscrizioni esterne di carattere commemorativo), è
stata predisposta una scheda ad hoc, utilizzata poi sul campo.
Di norma è stata compilata una scheda per ogni singola
iscrizione; alcune schede ne contengono più di una: esempio
tipico, ma non unico, quello del monumento, con il basamento occupato
da varie scritte composte secondo una logica unitaria. Alla fine le
schede sono risultate in numero di 121, e riportano in totale 150
iscrizioni.
La documentazione fotografica era prevista in almeno due immagini per
ogni scheda, con l'iscrizione rispettivamente nel suo contesto e in
primo piano, ben leggibile. Di fatto la grande varietà di
situazioni incontrate ha prodotto altrettanta varietà nelle
soluzioni grafiche.
Ad illustrazione del metodo seguito, percorriamo brevemente le singole voci della scheda.
ubicazione
In molti casi è stato sufficiente indicare l'indirizzo. Dove
non compare il numero civico (ad esempio su certe chiese e palazzi) si
è indicato l'edificio stesso. Dove il numero civico c'è
ma distante dall'iscrizione (tipico quello degli spigoli degli
edifici), si sono date altre indicazioni (ad esempio le due vie
interessate).
forma
La forma della lapide o lastra normalmente è rettangolare, ma
non mancano casi di forme poligonali, anche mistilinee, o curvilinee (a
cartiglio), alcune anche convesse. Rettangolare è stata
considerata la forma dello spazio occupato dalle iscrizioni realizzate
direttamente su superfici murarie.
dimensioni
Le dimensioni della lastra (o dello spazio occupato dall'iscrizione su
una superficie muraria) sono indicate in centimetri, base per altezza.
In caso di forme non rettangolari, sono indicate le dimensioni massime
(orizzontale e verticale). In buona parte le misurazioni sono state
eseguite direttamente; nei casi di impossibilità, sono state
desunte da prospetti quotati o rilevazioni fotografiche (con
arrotondamenti ai 5 centimetri).
materiale
Materiale della lastra o della superficie muraria. In buona parte si
tratta di materiali lapidei, identificati quasi tutti (con alcuni punti
interrogativi nei casi di particolare difficoltà di
osservazione) grazie alla generosa collaborazione del professore
Stefano Lugli. Quali materiali lapidei? Si tratta in buona parte dei
materiali provenienti dalle prealpi venete, quegli stessi presenti (con
parsimonia) sugli edifici storici e nelle pavimentazioni della
città.
Delle nostre lapidi, 41 sono in calcari veronesi, 12 vicentini, 6
istriani; inoltre, 7 in materiali antichi riempiegati (marmi orientali
e trachiti).
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