ORATORIO E ORATORI
Oratorio: "piccolo edifizio sacro per andarci a pregare, e viene in tal caso da
orare nel senso di pregare". A sua volta il riferimento etimologico è il latino
os-oris, bocca, da cui l'applicazione a "ciò che è detto a viva voce, che si trasmette di bocca in bocca".
Dall'inesauribile miniera del vocabolario etimologico escono spesso
perle preziose come questa: liberata dall'uso abitudinario, la parola
rivela il significato più profondo che racchiude.
L'origine degli oratori infatti riporta ad una società in cui la
cultura, e perciò anche la fede, veniva trasmessa in forma
orale, la più vicina all'esperienza quotidiana.
Poi le parole diventavano pietre, e le preghiere prendevano la forma di
pilastri, maestà e oratori, eloquenti testimoni edificati per
durare più del breve arco di vita dei loro costruttori.
Le occasioni potevano essere le più diverse: un'apparizione
celeste, il ritrovamento fortuito di un'immagine sacra, il ricordo
portato da un santuario, una promessa o un ringraziamento, un passaggio
difficile lungo la strada o una posizione panoramica, una devozione
particolare ad un santo o alla Madonna invocata con svariati titoli, la
lontananza dalla chiesa parrocchiale o la vicinanza alla propria
abitazione.
Una costante che si può riscontrare è la partenza da
un'esperienza particolare, da una devozione personale, e la successiva
evoluzione in un'esperienza comunicata, in una fede condivisa. Ecco
perché è sempre difficile distinguere fra
privato e
pubblico, secondo l'uso corrente e spesso ambiguo che facciamo di questi termini.
La persona o la famiglia proprietaria di un oratorio avvertiva la responsabilità di custodirlo a beneficio di tutti:
privata la proprietà,
pubblico l'uso.
A questo punto attorno ad un oratorio cominciavano a moltipllcarsi i
documenti scritti, insostituibili e preziosi come le pietre per
rintracciarne la storia.
Le tipologie di tali scritture sono le più svariate: promemoria,
lettere, atti notarili, visite pastorali, concessioni, mappe
catastali...
I contenuti possono essere
invece raggruppati in due filoni, indicati a grandi linee come materiale e
spirituale.
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