IL DUOMO DI MODENA

Incontrare oggi il Duomo di Modena significa attraversare nove secoli di storia, anzi sedici, quanti ne corrono dai tempi del santo vescovo Geminiano; sulla sua veneratissima tomba furono costruite almeno due chiese prima dell’attuale È dunque necessario incontrare quest’uomo, senza il quale non si può comprendere lo splendido edificio, e nemmeno la città stessa, costruita proprio attorno a lui e tuttora segnata dalla sua indelebile impronta. Il 31 gennaio, per la sua festa, si fa la fila per entrare in Duomo, e sono sempre più numerosi anche i modenesi di adozione.
È una presenza davvero eloquente, che parla a tutti con i linguaggi dell’architettura, delle immagini scolpite e dipinte, dei simboli, degli arredi, della sacra liturgia, della quotidiana presenza dei fedeli. Per capire e gustare il Duomo (per incontrarlo veramente) occorre ascoltarli tutti, come diversi strumenti di un’unica orchestra sinfonica. Non museo, ma organismo vivente oggi.
La mostra, articolata in tre sezioni (la storia, il senso, la vita), accosta il sacro edificio, in un percorso di eloquenti immagini fotografiche accompagnate da utili testi, secondo la sua natura e nella sua globalità, superando finalmente il tradizionale e perdurante approccio irragionevolmente limitato alla considerazione di stili artistici, autori e date.