IN DOMUM TUAM

La mostra è nata cogliendo l’occasione di due importanti ricorrenze vicine: i 900 anni dell’inizio della costruzione del Duomo di Modena (1099) e il grande Giubileo del 2000.
Il titolo della mostra (tratto dal salmo 65) vuole evocare quella casa che è la mèta di ogni pellegrinaggio, ed è anche il destino finale dell’intera umana avventura.
Il sottotitolo annuncia le tre sezioni in cui si articola il percorso.

Homo viator. La ricerca del centro come gesto simbolico primordiale e universale; le caratteristiche del pellegrinaggio cristiano e la sua storia; le grandi vie di pellegrinaggio
dell’Europa medioevale (la romea, la compostelana-francigena, le germaniche, le slave, la michelita, gli imbarchi per la Terrasanta, i sacri monti); gli scopi, le occasioni, lo status e l’esperienza del pellegrino; il significato spirituale del Giubileo e la sua storia.

Tres viae sunt ad Mutinam. Le vie di pellegrinaggio attraverso il territorio modenese (principalmente lungo le vallate del Secchia-Dolo e del Panaro-Leo) con tracciati, ponti, guadi e ospitali; la presenza lungo tali direttrici dei Santi dei pellegrini (Giacomo, Pellegrino, Colombano, Rocco, Cristoforo, Michele, Martino ed altri) nei luoghi di culto, nelle immagini, nella toponomastica.

Méta e tappa. Finalmente il Duomo, costruito e ricostruito ogni volta più grande, e poi variamente modificato, sempre principalmente in funzione della custodia e della visitabilità della tomba del santo patrono Geminiano; ne vengono rivisitate struttura e storia, evidenziando elementi architettonici, figurativi, simbolici e storici connessi con la sua natura di méta e tappa di pellegrinaggi.