SALVA NOS GEMINIANE

MOSTRA

SALVA NOS GEMINIANE

UNA PRESENZA LUNGA SEDICI SECOLI

La gens geminiana ha strutturato la sua vita intorno a san Geminiano: la grande cattedrale bianca sorge sulla tomba del patrono della città, prezioso tesoro che ha attraversato i secoli, fondamento di ogni bene in Modena. Il santo vescovo fu costruttore di comunità e padre dei poveri, operò prodigi in vita e dopo morto. La devozione che nei secoli ha accompagnato la vita della città e del suo contado si è estesa ben oltre, fino a Venezia, a Pontremoli, a San Gimignano, in numerose località dell’Italia centro–settentrionale ed anche oltre i confini nazionali.
La mostra ha il preciso intento di documentare e spiegare a tutti la vita di san Geminiano e quanto la fede da lui suscitata ha prodotto in sedici secoli. La devozione verso il patrono, confortata da prodigi materiali e spirituali che ancora oggi avvengono, si è espressa in segni, gesti, consuetudini, opere d’arte e monumenti, oggetti d’uso e devozionali che hanno accompagnato e accompagnano la vita quotidiana.
Emerge un ricchissimo patrimonio, vero tesoro di famiglia, che corre il rischio di passare sotto silenzio, di essere così famigliare da passare inosservato. Per questo può essere salutare riscoprire il cristianesimo delle origini e Geminiano in azione, imparando dalla storia una lezione di vita, non astratta e intellettuale, non chiusa nei codici e nei quadri, ma attuale nel quotidiano delle persone, nell’acqua che si beve a Cognento dove lui nacque, nelle immagini lungo le vie, negli altaroli domestici, nelle solenni celebrazioni festive come nelle preghiere feriali.
Il titolo, tratto da un’antica antifona liturgica tuttora cantata in duomo ogni 31 gennaio, dà voce all’attualità del rapporto fra il popolo cristiano modenese e il suo santo patrono, al quale, oggi come ieri, si rivolge per essere salvo. Il sottotitolo rende ancora più esplicito il richiamo a quell’articolo della fede cristiana che è la comunione dei Santi.

35 pannelli 70x100 per un totale di 100 immagini
La mostra, dopo 2 esposizioni dal 1997 al 1998, è dal 2002 esposta in permanenza presso la Casa del pellegrino di Cognento.