Segni del sacro e dell'umano

SEGNI DEL SACRO E DELL'UMANO 2

FAR SPARIRE ALLA SVELTA! (O ALMENO LIMITARE ...)

Modena, 1798.
Erano tempi in cui « ... la fede pubblicamente dimostrata sembrò una minaccia alla libertà dell'uomo e comunque un attentato all'ordine pubblico. Arrivarono così anche a Modena le leggi rivoluzionarie francesi, e le disposizioni restrittive circa lo svolgimento delle funzioni religiose si succedevano incalzanti. Nella seduta del 1° messidoro dell'anno VI repubblicano (19 giugno 1798) "il direttorio esecutivo determina: 1° Tutte le Cerimonie Religiose di qualunque culto dovranno esercitarsi solo nei Recinti, ossia Chiese destinati al libero esercizio del culto. 2° A tutti quei ministri di culto che non si uniformeranno alla presente disposizione sarà applicato il disposto della Costituzione. Il Ministro di Polizia resta incaricato dell'esecuzione della presente determinazione". Era vescovo Tiburzio Cortese, che per quasi quarantanni resse la Diocesi in uno dei periodi più travagliati della storia. Con calma e saggezza affrontò l'incerta e difficile situazione politica senza mai abbandonare la Chiesa che gli era stata affidata. Le disposizioni arrivavano capillarmente ovunque: leggiamo ad esempio in una Cronaca di Spezzano che una settimana dopo, il 26 giugno, "venne ordinato dal Governo di Modena che fossero levate tutte le immagini di Dio e de Santi che si trovano nelle Capette, alle Porte delle Case e lungo le strade, e trasportarle nelle Chiese". Non bastò. Ecco una nuova ingiunzione: "Quartidi 14 Messidoro. Lunedì 2 luglio. La Notte. Perviene l'ordine da Milano di fare sparire sollecitamente dagli occhi del popolo le immagini dei Croce/issi e delle Madonne concentrandole nelle Chiese e facendo ciò colla maggiore desterità possibile". Al Direttorio cisalpino, impegnato nella realizzazione di uno Stato ideale, non mancavano certo le incombenze di ogni genere; perché dunque si preoccupava tanto di togliere urgentemente tutte le immagini sacre esposte in pubblico? da cosa si sentiva minacciato?».
Forse era proprio perché si voleva imporre un'immagine ideale di società, e in nome di questa passare sopra alla vita reale del popolo. Facendo tabula rasa. Ne abbiamo tanti esempi nella storia, e sappiamo com'è andata.

Repubblica popolare cinese, 2015.

«Quella che nel 2014 iniziò come campagna edilizia (dal nome sibillino "Tre revisioni e una demolizione"), oggi sta per divenire legge. Un anno fa il segretario provinciale Xia Baolong definiva "troppo vistosa" l'imponente croce della chiesa protestante di Sanjiang nella capitale della provincia cinese dello Zhejiang. E aveva mandato i bulldozer. "Proteggere la libertà religiosa dei cittadini e promuovere un'architettura scientìfica e normativa" sono ora le motivazioni della recente direttiva emanata dal Governo per una bozza di legge che impone di togliere le croci...
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