Le immagini della mostra sono famigliari e consuete: targhe devozionali poste sulle case o su pilastrini, lungo le vie o agli incroci, processioni, ex voto. Sono così consuete che oggi ne è sbiadita la comprensione, e se ne è attenuata la consapevolezza.
Di esse la mostra propone un’interpretazione che le sottrae al folclorismo e alla museificazione, inserendole (come doveroso) nel vasto contesto dei simboli con cui gli uomini hanno espresso il loro rappporto col sacro e la cristianità ha espresso la sua esperienza nella storia: vengono così evidenziate la dignità e la sacramentalità che sono loro proprie.
Ogni immagine della mostra può essere oggetto di una lettura sempre affascinante che, legando il passato al presente, documenta una fede viva che si fa testimonianza di miracoli avvenuti, insegna la retta dottrina e addita una meta che è già all’origine di ogni agire umano.
Si è voluto presentare segni e gesti rilevati in un’area ben definita, bolognese e modenese, esempio di quanto si può notare in ogni parte d’Europa.